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In Italia l'ictus costa 16 miliardi l'anno, un milione gli invalidi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 18/12/2018 14:44

Cinque miliardi sono per i costi indiretti, soprattutto per la perdita di produttività

 In Italia i costi diretti per il Servizio sanitario nazionale legati all'ictus ammontano a circa 16 miliardi di euro all'anno, ai quali vanno aggiunti circa 5 miliardi di euro in termini di costi indiretti, calcolati principalmente come perdita di produttività. Emerge dal Rapporto sull'Ictus in Italia, presentato a Roma. Dal Rapporto emerge anche una disparità regionale nell'adozione dei Percorsi Diagnostici, Terapeutici e Assistenziali (Pdta), ovvero di quegli interventi complessi mirati alla condivisione dei processi decisionali e dell'organizzazione dell'assistenza per un gruppo specifico di pazienti durante un periodo di tempo ben definito. In tal senso l'Osservatorio Ictus Italia evidenzia come ancora non tutte le Regioni italiane abbiano prodotto un Pdta formale: il Friuli-Venezia Giulia risulta essere la realtà che ha elaborato percorsi più completi; seguono con modalità differenti, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio. Indietro Sicilia, Sardegna e Molise.

Questa disparità viene confermata nel Rapporto anche dai dati relativi all'adozione dei Pdta nella fase post-acuta dell'ictus, cioè dalla presenza o meno di percorsi per la presa in carico e la cura di pazienti cronici con disabilità (riabilitazione, lungodegenza e cure palliative). L'Osservatorio Ictus Italia si allinea all'"Action Plan for Stroke in Europe 2018-2030", individuando quattro obiettivi per il prossimo decennio: ridurre il numero assoluto di casi di ictus nel nostro Continente del 10%; trattare il 90% o più delle persone colpite nelle Stroke Unit come primo livello di cura; favorire l'adozione di piani nazionali che comprendano l'intera catena di cura, dalla prevenzione primaria alla vita dopo l'ictus; implementare strategie nazionali per interventi che promuovano e facilitino uno stile di vita sano, riducendo i fattori ambientali (incluso l'inquinamento atmosferico), socio-economici ed educativi che aumentano il rischio.

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Sono quasi un milione le persone che attualmente vivono in Italia con gli esiti invalidanti di un ictus. Emerge dal Rapporto sull'Ictus in Italia, che offre per la prima volta una descrizione completa della patologia, presentato a Roma. Le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 940.000 nel nostro Paese, ma il fenomeno è in costante crescita, a causa dell'invecchiamento. L'80% del numero totale degli ictus è rappresentato da ictus ischemici con una mortalità a 30 giorni di circa il 20% e del 30% a un anno, mentre quella a 30 giorni dopo un ictus emorragico raggiunge il 50%. Ogni anno si registrano almeno 100.000 nuovi ricoveri dovuti all'ictus cerebrale, circa un terzo delle persone colpite non sopravvive ad un anno dall'evento, mentre un altro terzo sopravvive con una significativa invalidità. Un terzo della popolazione, però, non conosce ancora questa malattia e come si può prevenire e curare.

    "Solo un terzo delle persone inoltre è consapevole di essere colpito da ictus e la maggior parte non conosce i possibili segni o sintomi del danno cerebrale - spiega Nicoletta Reale, Presidente dell'Osservatorio Ictus Italia - per questo risulta necessario attuare percorsi di informazione". "Credo che sia giunto il momento - aggiunge Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Famiglia e Disabilità - che la politica si prenda carico strategico di questo allarme socio-sanitario che genera disabilità e altissima mortalità". Il 50% degli eventi cerebrovascolari potrebbero essere evitati attraverso l'adozione di stili di vita salutari e un controllo farmacologico in coloro che sono ad elevato rischio cardiovascolare; ad esempio è dimostrato che l'abolizione del fumo assieme all'attività fisica quotidiana (l'Oms raccomanda almeno 150 minuti a settimana) e un'alimentazione ricca di verdura, e frutta, cereali integrali, legumi e pesce, e povera di cibi ricchi di grassi saturi, colesterolo, zuccheri semplici e sale, aiuta a mantenere livelli fisiologici di pressione arteriosa, colesterolemia e glicemia

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